Venerdì 29 Novembre 2019
Alle ore 20.45
Presso l’Auditorium della Scuola Primaria di Ponte di Piave
stemma_jpeg Con il Patrocinio del Comune di Ponte di Piave

Al momento del Padre Nostro, a braccia levate stando attenti a non perdere l’equilibrio, don Mattia s’è quasi commosso. Sulla Mare Jonio, per la celebrazione della domenica, c’erano tutti i ragazzi di Mediterranea. Stanno per riprendere il largo. E con loro stavolta c’è un prete. 

Sacerdote da meno di un anno, il venticinquenne don Mattia Ferrari insieme alla diocesi di Modena e a quella vicina di Bologna spesso si è trovato a mettere insieme quelli dell’oratorio e gli attivisti di associazioni come Ya Basta e Labas. Un’amicizia nata per strada, tra i disperati. «Due anni fa – racconta don Mattia – accolsero Yusupha, un ragazzo migrante che dormiva in stazione a Bologna e per il quale non riuscivamo a trovare posto.  Bussammo alla loro porta, e loro accolsero Yusupha con gioia. E grazie a loro Yusupha, dopo anni vissuti nell’abbandono, è rinato. Ha ripreso a vivere con dignità, perché si è sentito amato». È nata così la loro amicizia anche con l’arcivescovo Matteo Zuppi.

DON MATTIA FERRARI


Don Mattia Ferrari, 25 anni, della parrocchia di Nonantola (MO).
È stato sulla nave “Mediterranea Saving Humans” – l’unica imbarcazione italiana che opera nelle acque del Mediterraneo allo scopo di salvare i naufraghi in pericolo di vita, finanziata tramite raccolta fondi e animata da volontari – dal 30 aprile al 10 maggio 2019, quando è rientrata a Lampedusa dopo aver tratto in salvo una trentina di profughi in balia del mare al largo delle coste libiche.

CHE TEMPO CHE FA – Puntata del 12/05/2019